Le punture accidentali con aghi o oggetti taglienti rappresentano uno dei principali rischi professionali per il personale odontoiatrico (1). L’uso frequente di aghi, strumenti taglienti e il contatto diretto con sangue o saliva contaminata durante le procedure dentali espongono gli operatori al rischio di trasmissione di patogeni, in particolare virus dell’epatite B (HBV), dell’epatite C (HCV) e dell’HIV.
Sebbene la prevenzione sia fondamentale, è essenziale disporre di un protocollo chiaro da seguire in caso di esposizione.
Contesto normativo e prevenzione
Nella maggior parte dei paesi, gli studi dentistici sono obbligati, secondo normative a carattere nazionale, ad adottare un piano scritto di controllo dell’esposizione, fornire formazione, utilizzare dispositivi di sicurezza, buone pratiche operative e garantire la vaccinazione (soprattutto contro HBV).
Le precauzioni standard prevedono che tutto il sangue e alcuni fluidi corporei (come la saliva visibilmente contaminata da sangue) vengano trattati come potenzialmente infetti. L’uso corretto degli aghi e il loro relativo smaltimento sicuro rappresentano misure essenziali. (1-3)
Per la gestione di questo tipo di infortuni esistono diversi protocolli che differiscono a seconda degli Stati, tuttavia i punti cardine rimangono piuttosto invariati.
Misure immediate dopo la puntura accidentale da ago in odontoiatria
Se un operatore sanitario viene punto accidentalmente da un ago o uno strumento potenzialmente contaminato occorre:
- Interrompere l’attività e lavare la ferita: lasciare sanguinare delicatamente la ferita se possibile, quindi lavare con acqua e sapone. Se l’esposizione riguarda mucose o occhi, sciacquare abbondantemente con acqua o soluzione fisiologica. (2,4)
- Informare immediatamente il responsabile o il supervisore in modo da attivare il protocollo di esposizione. Compilare eventuale documentazione a supporto dell’infortunio.
- Valutare il rischio di esposizione: a tal proposito vanno considerati la profondità della ferita, il tipo di strumento (ago cavo o solido), la presenza di sangue visibile, l’uso di dispositivi di protezione. (5,6)
- Eseguire test ematici di base sull’operatore includendo test per HBV, HCV e HIV. Se vaccinato contro l’epatite B, controllare anche il titolo anticorpale anti-HBs. (2,4,6)
Test del paziente
Informare il paziente dell’accaduto. Se il paziente è identificabile, è consigliato, se consentito dalla legge, ottenere il consenso per eseguire i test per HBV, HCV e HIV (4) e ottenere al più presto l’esito degli esami ematologici per controllare l’eventuale positività.
Profilassi post-esposizione (PEP) e follow-up
a) HBV: Se l’operatore non è vaccinato o non è immune, può essere necessario somministrare l’immunoglobulina specifica per HBV e iniziare la vaccinazione. (4,6)
b) HIV: Se il rischio è elevato, si raccomanda di iniziare la PEP antiretrovirale entro poche ore. (4,6)
c) HCV: Non esiste una profilassi specifica. Si procede con monitoraggio clinico e sierologico. (4)
d) Follow-up: Controlli sierologici a 6 settimane, 3 mesi, 6 mesi e, talvolta, 12 mesi. (4)
Documentazione
Ogni esposizione va documentata in dettaglio:
- Tipo di strumento, dinamica dell’incidente, uso dei DPI, identificazione del paziente fonte.
- Esito dei test sull’operatore e sul paziente (se disponibile).
- Registrazione nel registro infortuni da taglienti se richiesto.
Responsabilità del datore di Lavoro
- Fornire gratuitamente valutazione medica e PEP.
- Garantire la riservatezza dei dati sanitari.
- Formare il personale e aggiornare il piano di esposizione. (6)
Tempistiche e determinazione del rischio
La tempestività è cruciale. La PEP HIV è più efficace se iniziata entro 72 ore. La valutazione del rischio considera (5,7):
- Profondità della ferita
- Presenza di sangue visibile
- Tipo di ago (cavo = maggiore rischio)
- Stato sierologico del paziente fonte
Supporto psicologico
La paura di infezioni può causare ansia significativa. È importante offrire supporto psicologico e informazioni affidabili sui rischi reali (spesso molto più bassi di quanto percepito).
Miglioramento dei Sistemi Post-Incidente
Dopo l’incidente (1):
- Analizzare le cause
- Rafforzare le misure di prevenzione
- Migliorare i flussi operativi e l’ergonomia degli ambienti
- Riesaminare i protocolli e formare nuovamente il personale
Punture accidentali da aghi in odontoiatria: cosa tenere a mente
Le punture accidentali da aghi in ambito odontoiatrico rappresentano un rischio serio ma prevenibile. L’esistenza di un protocollo chiaro e ben compreso da tutto il personale assicura una risposta rapida ed efficace, minimizzando il rischio di infezioni gravi.
L’obbligo del datore di lavoro di garantire formazione, protezione e assistenza è fondamentale. Tuttavia, la prevenzione resta la strategia più efficace.
- https://www.cdc.gov/dental-infection-control/hcp/summary/standard-precautions.html?utm
- https://www.cdc.gov/dental-infection-control/hcp/dental-ipc-faqs/occupational-exposure.html?utm
- https://www.cdc.gov/mmwr/preview/mmwrhtml/00033634.htm?utm
- Lokesh, U., Srinidhi, D., & Sudhakara Reddy, K. (2014). Post exposure prophylaxis to occupational injuries for general dentist. The Journal of Indian Prosthodontic Society, 14(Suppl 1), 1-3.
- Smith AJ, Cameron SO, Bagg J, Kennedy D. Management of needlestick injuries in general dental practice. Br Dent J. 2001 Jun 23;190(12):645-50. doi: 10.1038/sj.bdj.4801064. PMID: 11453154.
- https://www.ada.org/resources/research/science/employer-obligations-after-exposure-incidents-osha?utm
- https://www.health.ny.gov/diseases/aids/general/pep/docs/dental_toolkit.pdf?utm
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