Come descritto nell’ultima edizione del glossario dei termini protesici, un provvisorio è un restauro temporaneo realizzato al fine di migliorare l’estetica, la stabilità e la funzione del dente o dei denti preparati nel tempo che intercorre tra la preparazione dentale e il posizionamento della protesi definitiva. (1)
Premessa: l’importanza della fase provvisoria
A livello clinico, la fase provvisoria rappresenta uno step di grande importanza per la riuscita del trattamento durante un processo riabilitativo. Infatti, una buona fase provvisoria permette al dentista di ottenere la fiducia del paziente e di influenzare favorevolmente il futuro successo del restauro finale.
Solitamente la fase provvisoria serve ad analizzare le caratteristiche di forma e funzione della futura protesi definitiva e a determinare in questo modo l’efficacia del piano di trattamento. (2)
Ad oggi, i materiali più comunemente impiegati per la realizzazione dei provvisori sono le resine acriliche e le resine composite. (3,4) Queste ultime possiedono migliori caratteristiche meccaniche in termini di resistenza alla flessione e di durezza. (4)
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Leggi l’approfondimento su Restauri provvisori: materiali e tecniche di realizzazione
Esistono diverse tecniche per la realizzazione di un provvisorio, le quali possono essere dirette, indirette o miste. (5)
Tra esse figurano:
- tecnica diretta
- tecnica diretta-indiretta (pre-limatura)
- tecnica indiretta (post-limatura)
Vediamo ora la tecnica diretta-indiretta in pre-limatura (5-8).
Vantaggi e svantaggi della tecnica diretta-indiretta in pre-limatura
La tecnica in pre-limatura prevede che il provvisorio venga realizzato dall’odontotecnico in laboratorio ancor prima che il clinico prepari il dente su cui poi verrà posizionato.
Questa metodologia ha diversi vantaggi. Innanzitutto, dopo la fase di preparazione del dente non sono necessari ulteriori appuntamenti, con un notevole risparmio di tempo sia per il dentista che per il paziente.
Inoltre, il provvisorio andrà solamente ribasato nel cavo orale, quindi la quantità di resina che verrà utilizzata sarà limitata, la reazione esotermica contenuta e la dispersione di monomero libero ridotta.
Questa tecnica ha però lo svantaggio di prevedere una fase di impronta preliminare alla fase di preparazione, così da consentire all’odontotecnico la realizzazione del modello e del provvisorio.
Esaminiamo ora nel dettaglio questa tecnica, evidenziando ogni passaggio clinico e di laboratorio.
Passaggi clinici e di laboratorio
Durante il primo appuntamento
- Il dentista registra un’impronta preliminare in alginato delle due arcate, procede con la registrazione occlusale e infine provvede alla disinfezione. Una volta arrivate le impronte in laboratorio, l’odontotecnico si dedica alla realizzazione e alla squadratura dei modelli in gesso.
- In seguito, in base alla prescrizione del dentista, l’odontotecnico prepara sul modello i monconi sui quali poi andrà realizzato il provvisorio. La preparazione dei monconi sul modello in gesso deve essere maggiormente conservativa di quella che verrà poi eseguita in vivo sul paziente. Questo perché il provvisorio pre-limatura deve essere internamente sovradimensionato rispetto al futuro moncone e risultare un guscio che andrà poi ribasato colmando il gap con la vera entità della preparazione.
- Una volta leggermente preparati i monconi sul modello, andrà realizzata la ceratura, sulla quale, utilizzando un silicone ad elevata rigidità, verrà quindi realizzata una mascherina. Una volta polimerizzata e rimossa la mascherina in silicone, verrà eliminata la ceratura utilizzando il vapore.
- Dopo aver rifinito la mascherina, utilizzando una fresa, verranno eseguiti dei fori in corrispondenza dei monconi sui quali verrà realizzato il provvisorio. Sul modello in gesso vengono isolati i monconi, viene riposizionata la mascherina e attraverso i fori viene iniettata la resina autopolimerizzante, fino a riempire tutto il gap.
- Si attende e si ottiene la completa polimerizzazione della resina, quindi si rimuovono la mascherina in silicone e il provvisorio, e si procede alla fase finale di rifinitura e lucidatura. Una volta ultimato, il provvisorio viene spedito all’odontoiatra.
Durante il secondo appuntamento
- Il dentista, al secondo appuntamento con il paziente, può eseguire le preparazioni. Una volta finalizzate, viene provata la calzata del provvisorio sui monconi. Dopo aver ripulito e asciugato il provvisorio, vengono isolati i monconi, in modo da prevenire l’adesione, e viene inserita al suo interno la resina autopolimerizzante.
- Calzando nuovamente il provvisorio nella posizione corretta viene quindi eseguita la fase di ribasatura. Completata la polimerizzazione della resina, il provvisorio viene rimosso. Si esegue poi la rifinitura, durante la quale vengono rimossi gli eccessi e, in seguito, viene eseguita la lucidatura.
- Il dentista, infine, dopo aver asciugato i monconi, utilizza un cemento provvisorio per cementare la protesi, avendo cura di eliminare eventuali eccessi.
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Bibliografia
1) The Glossary of Prosthodontic Terms: Ninth Edition. J Prosthet Dent. 2017 May;117(5S):e1-e105. doi: 10.1016/j.prosdent.2016.12.001. PMID: 28418832;
2) Shillingburg H, Sather D, Wilson E, Cain J, Mitchell D, Blanco L, Kessler J. Fondamenti di protesi fissa. 2014;
3) Tom, T. Nigel, et al. Provisional restorations: An overview of materials used. Journal of Advanced Clinical and Research Insights, 2016; 3.6: 212-214;
4) Astudillo-Rubio D, et al. Mechanical properties of provisional dental materials: A systematic review and meta-analysis. PloS one, 2018; 13.2: e0193162;
5) Regish, K. M., Sharma, D., & Prithviraj, D. R. (2011). Techniques of fabrication of provisional restoration: an overview. International journal of dentistry, 2011.
6) H. B. Dumbrigue, “Composite indirect-direct method for fabricating multiple-unit provisional restorations,” Journal of Prosthetic Dentistry, vol. 89, no. 1, pp. 86–88, 2003.
7) K. G. Boberick and T. K. Bachstein, “1998 Judson C. Hickey Scientific Writing Award. Use of a flexible cast for the indirect fabrication of provisional restorations,” The Journal of Prosthetic Dentistry, vol. 82, no. 1, pp. 90–93, 1999.
8) V. Bennani, “Fabrication of an indirect-direct provisional fixed partial denture,” Journal of Prosthetic Dentistry, vol. 84, no. 3, pp. 364–365, 2000.
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