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Allineatori trasparenti e ortodonzia tradizionale a confronto

Negli ultimi vent’anni, nel campo dell’ortodonzia si è assistito ad una vera e propria rivoluzione clinica e merceologica. Prima degli anni 2000, l’unica terapia possibile per allineare, livellare e spostare i denti era rappresentata da una terapia multi-bracket. Oggi invece la nuova generazione di ortodontisti può contare su una terapia innovativa, ovvero quella con allineatori trasparenti.

Gli albori della moderna ortodonzia risalgono agli inizi del 1800, mentre occorre attendere fino alla fine degli anni ’70 per arrivare al concetto di un’ortodonzia straightwire (filo dritto), grazie a Lawrence F. Andrews, che per primo teorizzò e realizzò i bracket pre-informati (preadjusted). (1)

Sull’onda della maggiore richiesta estetica da parte dei pazienti, si è cominciato a pensare a degli approcci che potessero risultare esteticamente il meno invasivi possibile e così è stata proposta la tecnica linguale, la prima ortodonzia completamente estetica della storia. (2)

La rivoluzione degli allineatori invisibili

Per arrivare agli allineatori invisibili occorre invece aspettare la fine degli anni ’90. (3) Nel 1997, due studenti dell’università di Stanford, idearono la prima sistematica completa di allineatori trasparenti; prima c’erano stati alcuni tentativi pioneristici e rudimentali di spostare i denti attraverso mascherine trasparenti termostampate, ma senza successo.

La sistematica proposta dai due studenti si trasformò velocemente in una realtà in grado di guidare l’ortodonzia, sia da un punto di vista clinico che da un punto di vista merceologico. Infatti, dagli anni 2000 si è assistito a una costante crescita di queste sistematiche, che sono passate da essere efficaci esclusivamente in casi molto semplici, a poter essere estese anche in casi complessi e fino a pochi anni fa ad appannaggio esclusivo delle tecniche tradizionali.

La dimostrazione di questa rivoluzione sta nei dati di crescita di mercato degli allineatori trasparenti. (4) Questa nuova sistematica si è diffusa a macchia d’olio in tutto il mondo, trovando riscontri sempre più positivi da parte dei pazienti, dei clinici e delle università e suscitando sempre più interesse nel mondo odontoiatrico.

Ma quali sono, ad oggi, i vantaggi e gli svantaggi della tecnica con allineatori trasparenti rispetto ad una tecnica tradizionale?

I vantaggi degli allineatori trasparenti

Estetica – Il primo vantaggio degli allineatori è l’estetica. Escludendo le tecniche linguali, anche se si utilizzano bracket estetici in ceramica, il trattamento con gli allineatori risulta sicuramente più impercettibile a livello estetico di quello tradizionale. (5)

Meno accumuli di placca – Il secondo vantaggio è il minor accumulo di placca. Una importante meta-analisi ha dimostrato che gli allineatori trasparenti sono migliori per la salute parodontale dei tessuti rispetto alla tecnica tradizionale e sono da raccomandare nei soggetti che rischiano di sviluppare gengiviti. (6)

Minor rischio di lesioni White Spot – Utilizzando gli allineatori trasparenti inoltre risulta minore il rischio di sviluppare le cosiddette White Spot Lesions (7), ovvero delle demineralizzazioni focali dello smalto, solitamente localizzate attorno ai bracket e causate dal maggiore accumulo di placca.

Meno imprevisti durante la terapia – Uno dei più grandi vantaggi sia per il clinico che per il paziente è rappresentato dal fatto che il numero degli imprevisti durante la terapia è molto ridotto. Infatti, utilizzando gli allineatori, non ci sono bracket che si staccano, non ci sono archi che pungono le guance, non ci sono bande che si decementano e quindi il numero delle visite in urgenza dei pazienti cala drasticamente.

Trattamento meno fastidioso – Da una revisione sistematica della letteratura è emerso che, almeno per quando riguarda i primi giorni, il trattamento con allineatori è meno fastidioso per il paziente rispetto alla terapia tradizionale multi-bracket. (8)

Altro aspetto molto importante è che, tranne in alcune fasi, il clinico non deve agire direttamente sul paziente come avviene con la terapia fissa. Quindi, se è stata fatta un’adeguata programmazione e pianificazione, in alcuni casi e con pazienti estremamente collaborativi, e si è visto che gli appuntamenti possono diventare più radi nel tempo.

Pasti e lavaggi normali – Il paziente inoltre ha altri indiscutibili vantaggi. Può mangiare quello che vuole e lavarsi i denti normalmente: rimuove l’allineatore, mangia liberamente senza dover evitare dei cibi o senza avere il timore di staccare un bracket, e infine, dopo avere lavato i denti, riposiziona la mascherina.

Gli svantaggi degli allineatori trasparenti

La collaborazione del paziente è imprescindibile – Un grande svantaggio dell’allineatore è che, avendo la possibilità di rimuovere l’apparecchio, l’efficacia della terapia è correlata direttamente al grado di collaborazione del paziente. Perché funzioni, l’allineatore va portato per almeno 22 ore al giorno. (9) Sostanzialmente è un apparecchio rimovibile che va portato come se fosse fisso. La mancanza di collaborazione fa spesso tendere il dentista a scegliere una tecnica fissa tradizionale.

Dopo i pasti è fondamentale lavarsi i denti prima di riposizionare l’allineatore, se ciò non viene fatto, il cibo ristagna maggiormente sui denti poiché viene a mancare l’auto-detersione della saliva e ciò può portare ad un aumento del rischio di sviluppare carie.

Nuove impronte in caso di rottura o smarrimento – Se gli allineatori vengono smarriti o rotti, il paziente dovrà aspettare i tempi di produzione e di spedizione per ricevere i nuovi allineatori e, nei casi più sfortunati, dovrà riprendere le impronte.

Costi più elevati – Mediamente, la terapia con allineatori ha costi di laboratorio molto maggiori che si riflettono in un maggior costo anche per il paziente.

Per realizzare gli allineatori è necessaria un’impronta di precisione che non presenti alcun vuoto o distorsione e che abbia ottime caratteristiche di stabilità dimensionale, perché il laboratorio dove vengono prodotte le mascherine è spesso molto distante dallo studio. Per questa ragione vanno utilizzati esclusivamente elastomeri (silicone per addizione o al limite polietere). In alternativa si può utilizzare uno scanner digitale.

Efficacia ed efficienza degli allineatori invisibili

Questo è il punto fondamentale. Clinicamente, allineatori invisibili e tecniche tradizionali, sono da considerarsi analoghi? Offrono gli stessi risultati? E con la stessa semplicità e rapidità?

Per rispondere a queste domande non possiamo ancora contare su una buona letteratura: sono pochi i lavori utilizzabili per eventuali meta-analisi. (10)

Tuttavia, sempre secondo questo articolo (10), come regola generale gli allineatori trasparenti sono in grado di allineare e livellare le arcate, con relativa predicibilità sono in grado di intrudere i denti anteriori e di controllare l’inclinazione vestibolo-linguale degli elementi posteriori. L’estrusione dei denti anteriori, la rotazione dei denti con forma arrotondata, e il controllo dell’inclinazione vestibolo-linguale degli elementi anteriori sono aspetti più problematici.

Secondo una più recente, importante ed estremamente citata meta-analisi (11) gli allineatori sono efficaci nell’allineare e livellare le arcate, sono efficaci nel controllare l’intrusione anteriore ma non l’estrusione anteriore; sono efficaci nel controllare i movimenti corporei dei molari fino ad 1.5mm, ma non nel controllare la rotazione dei denti con la corona rotondeggiante. I risultati di queste meta-analisi, tuttavia rispecchiano il basso numero, la bassa qualità e l’eterogeneità degli articoli.

Le conclusioni di un altro articolo molto recente (12) riportano che gli allineatori trasparenti possono essere utilizzati nei casi di affollamento lieve e moderato ma che, in casi più complessi, bisogna prestare maggiore attenzione.

Conclusioni

Concludendo, come ogni altra tecnica ortodontica, l’utilizzo degli allineatori trasparenti ha lati positivi e negativi: vanno compresi i limiti tecnici dell’apparecchiatura e considerati durante la pianificazione del trattamento.

Ad oggi il gold standard rimane la tecnica tradizionale multibracket ma, considerati gli innegabili vantaggi e il continuo sviluppo tecnologico, è giusto considerare la tecnica con allineatori trasparenti come efficace, efficiente, adatta a un grande numero di contesti clinici e sempre più sovrapponibile ad una tecnica tradizionale.


Bibliografia

  1. Andrews, L. F. (1979). The straight-wire appliance. British journal of orthodontics, 6(3), 125-143.
  2. Echarri, P. (2006, September). Revisiting the history of lingual orthodontics: a basis for the future. In Seminars in Orthodontics (Vol. 12, No. 3, pp. 153-159). WB Saunders.
  3. https://www.uniformteeth.com/blog/the-fascinating-history-of-clear-aligner-treatment/#:~:text=In%201997%20two%20Stanford%20University,adults%20seeking%20discreet%20orthodontic%20treatment.
  4. https://www.grandviewresearch.com/industry-analysis/clear-aligners-market#:~:text=The%20global%20clear%20aligners%20market%20size%20was%20estimated%20at%20USD,USD%202.9%20billion%20in%202021.&text=The%20global%20clear%20aligners%20market%20is%20expected%20to%20grow%20at,USD%2015.9%20billion%20by%202028.
  5. Alansari, R. A., Faydhi, D. A., Ashour, B. S., Alsaggaf, D. H., Shuman, M. T., Ghoneim, S. H., … & Dause, R. R. (2019). Adult perceptions of different orthodontic appliances. Patient preference and adherence, 13, 2119.
  6. Jiang, Q., Li, J., Mei, L., Du, J., Levrini, L., Abbate, G. M., & Li, H. (2018). Periodontal health during orthodontic treatment with clear aligners and fixed appliances: A meta-analysis. The Journal of the American Dental Association, 149(8), 712-720.
  7. Buschang, P. H., Chastain, D., Keylor, C. L., Crosby, D., & Julien, K. C. (2019). Incidence of white spot lesions among patients treated with clear aligners and traditional braces. The Angle Orthodontist, 89(3), 359-364.
  8. Cardoso, P. C., Espinosa, D. G., Mecenas, P., Flores-Mir, C., & Normando, D. (2020). Pain level between clear aligners and fixed appliances: a systematic review. Progress in orthodontics, 21(1), 1-17.
  9. Kundal, S., & Shokeen, T. (2020). Aligners: The science of clear orthodontics. International Journal of Dental and Medical Specialty, 7(1), 38-42.
  10. Buschang PH, Shaw SG, Ross M, Crosby D, Campbell PM. Comparative time efficiency of aligner therapy and conventional edgewise braces. Angle Orthod 2014;84:391–396.
  11. Rossini, G., Parrini, S., Castroflorio, T., Deregibus, A., & Debernardi, C. L. (2015). Efficacy of clear aligners in controlling orthodontic tooth movement: a systematic review. The Angle Orthodontist, 85(5), 881-889.
  12. Tamer, İ., Öztaş, E., & Marşan, G. (2019). Orthodontic treatment with clear aligners and the scientific reality behind their marketing: a literature review. Turkish journal of orthodontics, 32(4), 241.

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