La registrazione occlusale viene definita come registrazione della relazione posizionale tra arcate antagoniste1. Un’accurata e stabile registrazione occlusale facilita l’esaminazione dell’occlusione del paziente da parte dell’odontotecnico sia per scopi diagnostici che per scopi terapeutici.
Eventuali errori nel posizionamento relazionale dei modelli in articolatore, dovuti a registrazioni occlusali non corrette, possono avere effetti significativi sulle riabilitazioni protesiche. Discrepanze interocclusali possono aumentare significativamente i tempi alla poltrona o portare alla necessità di dovere completamente rifare la protesi2.
Le proprietà ideali
Per eseguire una corretta esecuzione, i materiali da registrazione occlusale da utilizzare dovrebbero assicurare alcune proprietà3:
- Limitata resistenza alla chiusura: durante la procedura di registrazione occlusale i materiali dovrebbero avere una consistenza bassa in modo da non creare interferenze con la normale chiusura e non rischiare di creare eventuali spostamenti di denti e tessuti molli.
- Stabilità dimensionale elevata: un’elevata stabilità dimensionale anche al variare di temperatura e umidità fa si che l’accuratezza e la precisione della registrazione possa mantenersi anche in seguito a trasporti e a tempi di attesa prolungati tra la realizzazione della registrazione occlusale e il suo utilizzo per il posizionamento dei modelli
- Elevata resistenza alla compressione una volta completata la polimerizzazione: una volta che la registrazione occlusale è stata ottenuta ed ha completato la sua fase di indurimento essa dovrebbe garantire un’elevata rigidità, se sottoposta a compressioni elevate, un’eventuale elasticità potrebbe portare ad un errore di posizionamento dei modelli in articolatore.
- Facilità di utilizzo: durante la preparazione e l’applicazione del materiale all’interno del cavo orale del paziente non dovrebbero esserci particolari difficoltà
- Biocompatibilità per i tessuti coinvolti: utilizzando questi prodotti nel cavo orale, sono da evitare materiali irritanti o sensibilizzanti
- Buona precisione e accuratezza: i materiali dovrebbero offrire un certo grado di accuratezza e precisione affinché questa accuratezza possa essere trasferita durante il posizionamento dei modelli in articolatore
- Semplice verificabilità: una volta eseguita la registrazione occlusale, deve essere controllata facilmente la sua correttezza
I materiali più utilizzati 2
Cera morbida
Facile da utilizzare, una volta ammorbidita offre un tempo di lavoro adeguato ma ha una stabilità dimensionale non adeguata, un alto coefficiente di espansione termica, crea una resistenza durante la chiusura e si può facilmente modificare durante il trasporto.
Cera dura
A temperatura ambiente è rigida, non si deforma, può essere utilizzata come carrier per l’ossido di zinco eugenolo. Per l’utilizzo richiede però un riscaldamento attraverso un bagno termostaticamente controllato e, vista la rigidità e la fragilità, si può rompere facilmente durante il trasporto.
Pasta di zinco eugenolo
Durante l’utilizzo offre una minima resistenza alla chiusura però una volta indurita risulta estremamente fragile e gli eccessi che si formano (se non vengono rimossi) possono non permettere un corretto posizionamento dei modelli
Resine acriliche
Sono molto rigide una volta che hanno completato la polimerizzazione e offrono una buona accuratezza. Tra gli aspetti negativi si annovera la loro rigidità finale, è talmente elevata che possono essere abrasi i modelli in gesso durante il posizionamento, inoltre è dimensionalmente instabile a causa della contrazione da polimerizzazione.
Elastomeri
Sono dimensionalmente stabili, hanno una buona accuratezza e offrono una limitata resistenza alla chiusura. Tra gli aspetti negativi risulta sicuramente un costo maggiore e un certo “effetto rebound”, quando si smette di applicare pressione durante il posizionamento dei modelli, si può creare “un’apertura” che porta ad una certa quantità di imprecisione.
La tissotropia 4-5
La tissotropia è una proprietà fisica di alcuni materiali fluidi pseudo-plastici. Un materiale tissotropico offre una viscosità che diminuisce all’aumentare della pressione al quale viene sottoposto. Una volta che la forza viene rimossa, il materiale torna ad esprimere la sua viscosità originale.
Il comportamento tissotropico dei materiali da impronta è la capacità di cessare di fluire una volta che l’impronta è completamente posizionata e dipende da caratteristiche reologiche.
Riguardo ai materiali utilizzabili per la registrazione occlusale, gli unici che esprimono questa proprietà fisica sono gli elastomeri.
La registrazione occlusale con materiali tissotropici
Gli elastomeri, sono gli unici materiali per la registrazione occlusale che esprimono un certo grado di tissotropia, ma clinicamente che vantaggi ha l’utilizzo di un materiale con tale caratteristica?
La viscosità iniziale di un materiale tissotropico è tale da permettere un corretto posizionamento del materiale sulla superficie occlusale dei denti. Si può posizionare il materiale, che presenta la giusta viscosità, sia sull’arcata inferiore che su quella superiore (a seconda della tecnica scelta), grazie alle proprietà fisiche del materiale che in una prima fase di posizionamento risulta stabile, sostenuto e non cola. Questa iniziale viscosità, che clinicamente aiuta il corretto e semplice posizionamento è destinata a variare, proprio grazie alla tissotropia.
Una volta posizionato il materiale sull’arcata del paziente si invita il paziente a chiudere nella posizione abituale o nella posizione desiderata dal dentista. Le arcate antagoniste, avvicinandosi vanno a comprimere il materiale che era stato posizionato sulla superficie occlusale di una della due.
Questa forza compressiva fa esprimere la caratteristica tissotropica del materiale, esso infatti sottoposto a pressione varia la sua viscosità diventando maggiormente fluido. Questa maggiore fluidità fa si che il paziente riesca a portare i denti a contatto senza avvertire alcuna resistenza e senza quindi incontrare ostacoli che porterebbero ad una relazione posizionale tra l’arcata superiore e quella inferiore non corretta o alterata.
Una volta che le arcate antagoniste sono in contatto ed il materiale non è più sottoposto a forze compressive, la viscosità torna ad essere quella iniziale ed il materiale risulta nuovamente stabile, viscoso e non tendente a colare con conseguente discomfort del paziente. La tissotropia rende quindi il materiale fisicamente dinamico. È viscoso quando si ha bisogno di viscosità e fluido quando si ha bisogno di fluidità.
Bibliografia
- Aidsman, I. K. (1977). Glossary of prosthodontic terms. Journal of Prosthetic Dentistry, 38(1), 66-109.
- Thanabalan, N., Amin, K., Butt, K., & Bourne, G. (2019). Interocclusal Records in Fixed Prosthodontics. Primary Dental Journal, 8(3), 40-47.
- Pai, S. A., Gopan, K., Ramachandra, K., Gujjar, S. B., & Karthik, K. (2019). Interocclusal recording materials: A review. Journal of Advanced Clinical and Research Insights, 6(4), 119-122.
- Bair, S. S. (2019). High pressure rheology for quantitative elastohydrodynamics. Elsevier.
- Tolidis, K., Tortopidist, D., Gerasimou, P., Theocharidou, A., & Boutsiouki, C. (2013). Comparison of elastomeric impression materials’ thixotropic behavior. Eur J Prosthodont Restor Dent, 21, 75-78.
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