2

Ott

Ortodonzia pre-protesica e uprighting 

Le procedure di riabilitazione dentale, in particolare quelle che coinvolgono protesi fisse o rimovibili, dipendono fortemente dalla condizione preesistente della dentatura e dell’occlusione del paziente. Tuttavia, malocclusioni, inclinazioni dentali, spazi edentuli e piani occlusali irregolari spesso complicano la riabilitazione protesica.

L’ortodonzia pre-protesica affronta queste problematiche correggendo le anomalie dentali e scheletriche per creare un ambiente favorevole alla protesi (1).

L’ortodonzia pre-protesica è essenziale per garantire che il risultato protesico sia funzionale, esteticamente gradevole e biomeccanicamente stabile. Attraverso l’allineamento dei denti, il livellamento delle arcate e l’ottimizzazione degli spazi, l’ortodonzia facilita il posizionamento ideale degli elementi protesici, la distribuzione dei carichi e l’accesso all’igiene orale (2).

Malposizioni come denti inclinati, ruotati, sovraerotti o spazi insufficienti possono compromettere la longevità della protesi e aumentare il rischio di fallimento meccanico o biologico (3).

Indicazioni cliniche: quando è indicata l’ortodonzia pre-protesica

Redistribuzione degli spazi protesici

Nei pazienti con denti mancanti, i denti adiacenti possono inclinarsi o migrare nello spazio edentulo, rendendo più complessa un’eventuale riabilitazione protesica. Eventuali discrepanze dento-dentali o dento-scheletriche che richiedono soluzione riabilitative protesiche additive, possono beneficiare di una ridistribuzione ortodontica degli spazi protesicamente guidata. (4).

Quando abbiamo un eccesso di spazio e quindi elementi diastemati, attraverso una terapia ortodontica si possono ridistribuire gli spazi interdentali laddove risultano più utili a livello protesico.

Affollamenti, disallineamenti, rotazioni, e malposizioni dentali andrebbero sempre corretti prima della fase protesica propriamente detta poiché le preparazioni dei monconi risulteranno meno invasive non dovendo andare a modificare protesicamente la posizione e l’angolazione dei denti con la fresa da preparazione. Un’ortodonzia protesicamente guidata in questo caso è particolarmente utile per risultare meno invasiva e permettere migliori risultati durante una riabilitazione protesica. (5)

Uprighting dei molari

Il più classico esempio di ortodonzia preprotesica è rappresentato dall’uprighting dei molari. È molto comune infatti che, in seguito all’estrazione di un primo o di un secondo molare, l’elemento distale alla lacuna tenda nel corso degli anni a mesio-inclinarsi molto marcatamente.

Quando si riduce parzialmente lo spazio interdentale e l’angolazione dell’elemento rispetto al piano occlusale diventa eccessiva, una riabilitazione esclusivamente protesica diviene molto complessa e destinata ad un risultato non ottimale con il raggiungimento di qualche compromesso anatomico-funzionale. 

I molari inclinati possono ostacolare il posizionamento di impianti o ponti. Il raddrizzamento migliora l’allineamento assiale e permette altresì una migliore distribuzione dei carichi (6).

Intrusione dentale

Altra tipica situazione è la mancanza protratta nel tempo di elementi antagonisti. In questo caso, gli elementi di un’arcata tendono a sovraerompere. I denti, sovraerompendo, non avranno più dei punti di contatto fisiologici e a livello interprossimale si formeranno degli spazi all’interno dei quali potrà accumularsi placca e tartaro e potranno formarsi tasche parodontali.

La sovraeruzione di un dente determinerà nell’arcata antagonista un’importante riduzione dello spazio protesico disponibile; questo processo può essere talmente importante da rendere impossibile una riabilitazione protesica della lacuna con una protesi fissa, sia essa su denti naturali o su impianti.  L’intrusione ortodontica di elementi sovraerotti può ristabilire gli spazi verticali necessari a riabilitare correttamente l’arcata. (7).

Estrusione ortodontica

La frattura corono-radicolare di un elemento, soprattutto quando la rima di frattura è sottogengivale, è un’evenienza di difficile gestione clinica. Una possibilità terapeutica in questi casi è l’estrusione ortodontica. Estrudendo l’elemento dal suo alveolo, infatti, è possibile esporre la rima di frattura a livello sovragengivale, rendendo quindi possibile una corretta riabilitazione protesica.

Questa tecnica può essere utile anche per gestire la verticalità dei volumi ossei e gengivali in vista di una riabilitazione implanto-protesica (8) e per ripristinare una parabola gengivale o una papilla interprossimale compromessa da problematiche parodontali.

Gestione della verticalità

Discrepanze occlusali come morso profondo o aperto possono alterare la dimensione verticale protesica. L’ortodonzia consente l’apertura o chiusura del morso per facilitare l’integrazione della protesi (9). Parzialmente è possibile aggredire in maniera ortodontica anche problematiche verticali come alcuni tipi di gummy smile. (10)

Livellamento del piano occlusale

Piani occlusali irregolari ostacolano l’inserimento e la funzionalità della protesi. L’ortodonzia pre-protesica può livellare questi piani (11).

In conclusione, ad oggi, ortodonzia e protesi risultano intimamente legate. Conoscere le potenzialità ortodontiche prima di intraprendere una terapia riabilitativa amplia il ventaglio di soluzioni cliniche. 

Un approccio ortodontico protesicamente guidato è estremamente efficace e permette di ottenere migliori risultati a livello funzionale ed estetico, e a contenere l’invasività dei trattamenti.


  1. Gillen, R. J., Schwartz, R. S., Hilton, T. J., & Evans, D. B. (2019). Interdisciplinary management for prosthodontic patients: The role of orthodontics. Journal of Prosthetic Dentistry, 121(5), 739–748. https://doi.org/10.1016/j.prosdent.2018.07.011
  2. Proffit, W. R., Fields, H. W., & Larson, B. (2018). Contemporary Orthodontics (6th ed.). Elsevier.
  3. Rinchuse, D. J., & Kandasamy, S. (2020). Evidence-based considerations for molar uprighting mechanics. Australian Orthodontic Journal, 36(1), 70–77.
  4. Papageorgiou, S. N., Gölz, L., Jäger, A., & Eliades, T. (2017). Clinical effectiveness of orthodontic treatment on patients’ quality of life: A systematic review and meta-analysis. Clinical Oral Investigations, 21(3), 543–554. https://doi.org/10.1007/s00784-016-1938-5
  5. Venezia P, Ronsivalle V, Isola G, Ruiz F, Casiello E, Leonardi R, Lo Giudice A. Prosthetically Guided Orthodontics (PGO): A Personalized Clinical Approach for Aesthetic Solutions Using Digital Technology. J Pers Med. 2022 Oct 14;12(10):1716. doi: 10.3390/jpm12101716. PMID: 36294855; PMCID: PMC9605514.
  6. Cheung, L. K., Wong, M. C., & Yiu, K. H. (2021). Orthodontic treatment prior to dental implants: A systematic review. Clinical Oral Implants Research, 32(4), 509–520. https://doi.org/10.1111/clr.13739
  7. Gross, M. D., Mardinger, O., & Nissan, J. (2020). The use of orthodontics in implant site development. Journal of Periodontology, 91(5), 587–595. https://doi.org/10.1002/JPER.19-0421
  8. González-Martín O, Solano-Hernandez B, Torres Muñoz A, González-Martín S, Avila-Ortiz G. Orthodontic Extrusion: Guidelines for Contemporary Clinical Practice. Int J Periodontics Restorative Dent. 2020 Sep/Oct;40(5):667-676. doi: 10.11607/prd.4789. PMID: 32925996.
  9. Nanda, R. (2021). Esthetics and Biomechanics in Orthodontics (2nd ed.). Elsevier Health Sciences.
  10. Inchingolo AD, Inchingolo AM, Viapiano F, Netti A, Ciocia AM, Ferrara I, Mancini A, Palermo A, Inchingolo F, Dipalma G. Effectiveness and Personalized Approaches in the Correction of Gummy Smile: A Systematic Review of Orthodontic and Surgical Treatments. J Clin Med. 2024 Nov 14;13(22):6843. doi: 10.3390/jcm13226843. PMID: 39597985; PMCID: PMC11594777.
  11. Kokich, V. O., & Spear, F. M. (2018). Guidelines for managing the orthodontic-restorative patient. Seminars in Orthodontics, 24(2), 125–134. https://doi.org/10.1053/j.sodo.2018.02.004


Vuoi maggiori informazioni sui prodotti e le soluzioni Dental di Zhermack?

Contattaci