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Giu

Ortodonzia linguale: materiali e procedimenti clinici

L’ortodonzia linguale è una delle possibili pratiche ortodontiche attraverso cui è possibile approcciare, trattare e correggere una malocclusione.

Rappresenta una variante della classica ortodonzia fissa multibracket vestibolare, nella quale i bracket, gli archi, le legature e tutta la serie di strumenti ausiliari vengono gestiti prevalentemente sul lato linguale dei denti, ovvero all’interno anziché all’esterno. (1)

Il “rinascimento” dell’ortodonzia linguale

L’ortodonzia linguale moderna nacque verso la fine degli anni ’70 in Giappone (2,3) e vide uno sviluppo altalenante, composto da fasi di entusiasmo verso la stessa e da fasi di quasi totale abbandono. (4)

Dopo un primo periodo di crescita e di euforia, infatti, negli anni ’80 questi sistemi furono sostanzialmente abbandonati, poiché diventò evidente che non era possibile raggiungere gli stessi risultati clinici che poteva assicurare la tradizionale tecnica vestibolare. (4)

Il motivo del fallimento iniziale è che questo rivoluzionario approccio clinico linguale non era stato supportato da un approccio tecnologico altrettanto rivoluzionario. La superficie linguale dei denti, rispetto a quella vestibolare, presenta delle differenze sostanziali, tali da dover progettare soluzioni specifiche per il tipo di applicazione.

Solo quando i bracket furono progettati specificatamente per la superficie linguale si assistette ad un miglioramento e ad un “rinascimento” della tecnica. (4)

La costante evoluzione clinica e tecnologica ha fatto sì che questa pratica divenisse sempre più predicibile, efficace ed efficiente, fino ad essere considerata oggi al pari di altre tecniche (5).

Gli approcci dell’ortodonzia linguale fissa

Attualmente esistono due tipi di approcci per l’ortodonzia linguale fisse: sistemi non customizzati e sistemi customizzati. Vediamoli più nel dettaglio.

Sistemi non customizzati

Per quanto riguarda i sistemi non customizzati, e quindi uguali per tutti i pazienti, sono presenti sul mercato bracket autoleganti, con clip, con slot verticali ausiliari, con sistema di ingaggio occlusale o linguale, pre-informati (straight-wire) o edgewise, di qualsiasi forma e dimensione. (6)

Tra i più celebri bracket linguali non customizzati è da menzionare quello ideato dal Dr. Giuseppe Scuzzo e dal Dr. Kyoto Takemoto. (7)

Il bracket STb

Questo bracket, chiamato STb, presenta diversi vantaggi.

  1. È estremamente più piccolo ed è stato sviluppato per facilitare l’utilizzo di forze leggere a bassa frizione;
  2. la sua dimensione ridotta lo rende altresì molto più comodo e igienicamente mantenibile;
  3. l’aumentata distanza interbracket possibile con questo sistema migliora l’efficienza biomeccanica. (7)

Uno dei grandi problemi dell’ortodonzia linguale, infatti, è sempre stata la ridotta distanza interbracket, che implica che l’arco non riesca esprimere la corretta forza, rendendo molto complessa la risoluzione di determinati affollamenti. (8)

Proprio la riduzione drastica del diametro mesiodistale del bracket ha migliorato significativamente la biomeccanica di questo tipo di trattamenti.

Gli archi da utilizzare sono invece preformati e possiedono un vistoso offset a livello dei canini/premolari per poter lavorare adeguatamente la forma d’arcata. (4)

Sistemi customizzati

La seconda tipologia di sistema ortodontico linguale è quello customizzato.

Con l’evolversi della tecnologia si arrivò, grazie al Dr. Dirk Wiechmann, all’elaborazione di bracket sviluppati con tecnologie CAD/CAM, basati esattamente sulla superficie linguale di ogni dente: il sistema Incognito. (9)

Il sistema incognito

Ciò rese possibile per la prima volta un approccio completamente individualizzato e in grado di prevenire le problematiche di fitting tra la base del bracket e la superficie linguale. Inoltre, questo approccio totalmente custom portò alla realizzazione di archi personalizzati in grado di controllare meglio i movimenti dei denti. (10)

Il sistema Incognito ha funto da apripista a diversi sistemi ortodontici linguali fatti completamente su misura e basati quindi sulla reale superficie linguale dei denti e sulle diverse forme d’arcata.

Sia per i sistemi customizzati, sia per quelli non customizzati sono da preferire tecniche di bandaggio indiretto, che consentono un posizionamento dei bracket preciso e veloce. (11,12)

Pro e contro della tecnica linguale

Come tutte le tecniche ortodontiche, anche quella linguale ha i suoi pro e i suoi contro. (13)

Vantaggi

Di seguito i vantaggi che tale tecnica presenta:

  1. viene preferita dai pazienti adulti;
  2. offre un’elevata valenza estetica;
  3. non danneggia lo smalto vestibolare;
  4. consente movimenti di retrazione molto efficaci;
  5. permette una più facile visualizzazione della posizione dei singoli denti;
  6. favorisce un controllo più facile dei tessuti parodontali.

Svantaggi

Gli svantaggi sono invece i seguenti:

  1. La visione indiretta ostacola il preciso posizionamento dei bracket;
  2. le interferenze occlusali causano frequenti distacchi;
  3. può comportare difficoltà nel linguaggio;
  4. si possono formare piccole lacerazioni sulla lingua;
  5. può provocare gengiviti a causa dell’accumulo di placca;
  6. aumenta il tempo alla poltrona in conseguenza alle difficoltà di inserimento e di legatura dell’arco.

Una alternativa ai sistemi vestibolari

Concludendo, l’ortodonzia linguale rappresenta una valida alternativa estetica ai classici sistemi ortodontici vestibolari.

Come ogni tecnica, possiede pregi e difetti, che vanno compresi sia dal clinico, sia dal paziente quando si considerano i diversi piani di trattamento.


Bibliografia

  1. Proffit, W. R., Fields Jr, H. W., & Sarver, D. M. (2006). Contemporary orthodontics. Elsevier Health Sciences.
  2. Fujita K. New orthodontic treatment with lingual bracket and mushroom archwire appliance. Am J Orthod 1979; 76(6):657–75.
  3. Fujita K. Multilingual bracket and mushroom arch wire technique. A clinical report. Am J Orthod 1982; 82(2):120–40.
  4. Creekmore, T. (1989). Lingual orthodontics—its renaissance. American Journal of Orthodontics and Dentofacial Orthopedics, 96(2), 120-137.
  5. Behnaz, M., Farahnaki, A., Rahimipour, K., Mousavi, R., & Davoodi, N. S. (2019). Lingual Orthodontic Treatment: Efficacy and Complications. Journal of Advanced Oral Research10(2), 65-74.
  6. Chatoo, A. (2013). A view from behind: a history of lingual orthodontics. Journal of orthodontics, 40(sup1), s2-s7.
  7. Takemoto, K., Scuzzo, G., Lombardo, L. U., & Takemoto, Y. U. (2009). Lingual straight wire method. International orthodontics, 7(4), 335-353.
  8. Khosravi, R. (2018, September). Biomechanics in lingual orthodontics: What the future holds. In Seminars in Orthodontics (Vol. 24, No. 3, pp. 363-371). WB Saunders.
  9. Buckley, J. (2012). Lingual orthodontics: an illustrated review with the incognito fully customised appliance. J Ir Dent Assoc, 58(3), 149-155.
  10. Wiechmann D, Rummel V, Thalheim A, Simon VS, Wiechmann L. Customized bracket and archwires for lingual orthodontic treatment. Am J Orthod Dentofacial Orthop 2003; 124: 593–99.
  11. Aksakalli, S., & Demir, A. (2012). Indirect bonding: A literature review. European Journal of General Dentistry, 1(01), 6-9.
  12. Hiro, T., Iglesia, F. D., & Andreu, P. (2008). Indirect bonding technique in lingual orthodontics: the HIRO system. Prog orthod, 9(2), 34-45.
  13. Shetty, V., Shetty, S. V., Sarje, S., Tandon, R., & Singh, K. (2020). Lingual orthodontics-A review. Ind J Orthod Dentofac Res6(2), 44-50.

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