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Giu
SARS-CoV-2: le professioni dentali in cima alla lista dei lavori più pericolosi
La pandemia di COVID-19 ha avuto un forte impatto su tutte le professioni, ma in particolare su alcune in relazione ai rischi affrontati quotidianamente.
I professionisti in prima linea, ovvero gli operatori sanitari e i lavoratori nelle filiere dei generi di prima necessità, sono stati maggiormente esposti al rischio di infezione da SARS-CoV-2, per garantire che le nostre comunità potessero continuare a funzionare correttamente[1].
Secondo uno studio, che prende in esame i dati della biobanca britannica, è emerso che su un campione di oltre 120.000 partecipanti, con lavoratori di età compresa tra 49 e 64 anni, i professionisti essenziali (tra i quali compaiono anche gli operatori sanitari per il 29,3%) avevano un rischio di COVID-19 grave maggiore di oltre sette volte rispetto ai lavoratori non essenziali[2].
Lavori più a rischio Covid: cosa emerge dalle statistiche
L’ufficio di statistica nazionale ha riferito che ci sono stati 5.330 decessi causati da COVID-19 nella popolazione in età lavorativa di età compresa tra 20 e 64 anni.
I lavori associati ai tassi di mortalità per COVID-19 più elevati includevano operatori sanitari e sociali, guardie di sicurezza, autisti dei servizi di trasporto (autobus, pullman e taxi), operai edili, addetti alle pulizie e assistenti alle vendite al dettaglio[3]. Gli operatori sanitari e dell’assistenza sociale affrontano i rischi professionali più elevati, in quanto forniscono cure essenziali ai pazienti COVID-19 positivi, esponendosi a un contatto stretto e prolungato con il virus[4].
Oltre ai rischi per la salute fisica, l’Institute for Public Policy Research ha rilevato che il 50% di 996 operatori sanitari nel Regno Unito ha riferito un peggioramento del proprio benessere psichico dall’inizio della pandemia[5].
Gli operatori sanitari, infatti, erano maggiormente esposti a danni per la propria salute mentale sia per l’elevato stress psicofisico da sovraccarico di lavoro sia perché a stretto e continuo contatto con eventi negativi, riferibili all’elevata morbilità e mortalità della patologia, soprattutto nelle fasi iniziali della pandemia.
Il rischio per gli igienisti dentali e le altre professioni odontoiatriche
Secondo un articolo pubblicato sul The New York Times, gli igienisti dentali rappresentano la professione con il rischio di infezione più alto (punteggio massimo pari a 100).
I professionisti, nel ramo dell’odontoiatria, che presentavano un rischio di esposizione al SARS-CoV-2 simile a quello degli igienisti dentali, erano chirurghi orali e maxillo-facciali (punteggio rispettivamente di 99 e 99), assistenti dentali (96 e 99) e dentisti generici (95 e 99)[6].
L’impatto del Covid sulla pratica clinica dell’igienista dentale
Sul numero di febbraio del 2022 di The Journal of Dental Hygiene, è stata pubblicata una ricerca frutto degli sforzi collaborativi tra l’American Dental Hygienist Association (ADHA) e l’American Dental Association (ADA), in merito all’impatto del COVID-19 sull’occupazione, sulla prevenzione dell’infezione e sull’accettazione del vaccino tra gli igienisti dentali.
I dati di questa ricerca rappresentano un aggiornamento dei risultati di un precedente studio longitudinale condotto in un periodo di 12 mesi (da settembre 2020 ad agosto 2021) su un gruppo di 6.976 igienisti dentali negli Stati Uniti, a Porto Rico e nelle Isole Vergini.
Questo studio ha mostrato il profondo impatto di COVID-19 sulla pratica clinica dell’igienista dentale, nonché il valore delle misure di prevenzione della malattia, evidenziando l’importanza di aderire alle linee guida per il controllo delle infezioni e ai DPI adeguati per aumentare la sicurezza sul posto di lavoro.
Cameron G. Estrich, MPH, Ph.D., analista di ricerca sanitaria presso l’ADA Science & Research Institute afferma: “Siamo lieti di osservare che tra gli igienisti dentali si è verificata una bassa incidenza di infezione e un’elevata percentuale di vaccinazioni, dimostrando la capacità della professione di attenuare i rischi fornendo cure in modo sicuro”.
La maggiore disponibilità di vaccini, insieme alla maggiore fornitura di dispositivi di protezione individuale (DPI), dovrebbe ulteriormente consentire ai team odontoiatrici di continuare a garantire le misure di prevenzione del contagio, in modo tale da ridurre il rischio di trasmissione di COVID-19 [7].
Bibliografia
[1] https://www.weforum.org/agenda/2020/04/occupations-highest-covid19-risk/
[2] https://oem.bmj.com/content/78/5/307
[3] https://post.parliament.uk/covid-19-and-occupational-risk/
[4] https://www.gov.uk/government/collections/coronavirus-covid-19-personal-protective-equipment-ppe
[5] https://www.ippr.org/news-and-media/press-releases/covid-19-one-in-five-healthcare-workers-could-quit-after-pandemic-unless-urgent-government-action-is-taken-ippr-warns
[6] https://www.nytimes.com/interactive/2020/03/15/business/economy/coronavirus-worker-risk.html
[7] https://www.ada.org/about/press-releases/research-reveals-impact-of-covid-19-on-dental-hygienists
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