6

Nov

Trimming dell’impronta nella tecnica a due fasi 

In protesi fissa, un’impronta perfetta dovrebbe essere in grado di registrare, senza alcuna deformazione, tutta l’area di preparazione con particolare attenzione al margine e idealmente estendersi perifericamente all’area dell’oltre-preparazione. (1)  

Nonostante la popolarità degli scanner intraorali sia in aumento, l’impronta di precisione con elastomeri continua a dominare il mercato. (2,3) 

Tecniche di impronta di precisione: One Step e Two Step 

Nel tempo si sono diffuse diverse tecniche di impronta di precisione (4) spesso divise in due macrocategorie (5): 

Tecniche One Step 

Nelle tecniche One Step, base e catalizzatore del materiale ad alta densità vengono miscelati nelle dosi raccomandate e posizionati sul tray mentre, nello stesso tempo, il materiale a bassa densità viene miscelato e posizionato sui margini di preparazione e sulle aree dove si vuole massima precisione.  

Si inserisce in bocca il tray caricato di materiale ad elevata densità che va ad inglobare e a spingere il materiale a minore densità in un’unica sequenza operativa. (6) 

Tecniche Two Step 

Nelle tecniche Two Step, viene inizialmente registrata una prima impronta con materiali ad alta densità che servirà come un portaimpronta individuale per la seconda impronta.  

In un secondo step operativo, dopo avere verificato il corretto riposizionamento della prima impronta, si andrà a registrare una seconda impronta utilizzando un materiale a bassa densità. (7) 

Nelle tecniche Two Step ci sono due aspetti fondamentali da tenere in considerazione. 

  1. Quando si realizza la seconda impronta è fondamentale che la prima impronta, caricata con il materiale light body, venga riposizionata correttamente poiché, anche un suo anche minimo malposizionamento porterebbe inesorabilmente alla presenza di errori macroscopici.  
  1. Quando si realizza la seconda impronta è basilare prevedere i giusti spessori, lo spazio necessario nelle giuste zone, questo perché il materiale a bassa densità è in grado di offrire la massima riproduzione del dettaglio, di fluire sulle preparazioni, all’interno dei solchi e di registrare addirittura l’oltre-preparazione.  

È quindi fondamentale gestire la prima impronta, in modo che essa sia facilmente riposizionabile e che offra al materiale a bassa densità i giusti spessori laddove è utile che arrivi. 

Metodi per creare lo spazio per il Light Body 

Esistono diversi metodi per ottenere un corretto spazio per il light body. (8,9) Si possono utilizzare, in fase di prima impronta, spessori controllati di cera da 2 millimetri, oppure si può registrare la prima impronta con i provvisori in situ.  

Comune è anche l’utilizzo nell’impronta con il putty di pellicole di polietilene che funzionano da spaziatore. Quest’ultima tecnica, però, crea uno spazio uniforme su tutta la superficie dell’impronta, non consentendo al materiale a bassa densità di andare selettivamente dove necessario, ma creando un sottile strato di light su tutta l’estensione. 

Il Trimming dell’Impronta 

Altra possibilità è registrare la prima impronta normalmente e in seguito, una volta polimerizzata, andare a modificarla consentendo un facile riposizionamento e l’ottenimento dei giusti spessori per il materiale light. Si parla quindi di “trimming” dell’impronta nella tecnica a due fasi. (10)  

È fondamentale, innanzitutto, che la prima impronta sia completamente polimerizzata prima di iniziare a manipolarla.  

Procedura per il Trimming dell’Impronta 

Inizialmente vanno rimossi tutti i sottosquadri che rendono impossibile un passivo e corretto riposizionamento dell’impronta. (11) È necessario quindi eliminare attraverso la lama di un bisturi, o utilizzando una fresa, tutti i sottosquadri, presenti sia a livello dei denti preparati che di quelli non preparati. Vanno in questo modo rimosse anche tutte le zone interprossimali tra un dente e l’altro.  (1) 

In seguito, è utile eseguire dei solchi di scarico nella pre-impronta, i quali consentono il defluire degli eccessi di materiale a bassa viscosità evitando sollecitazioni o alterazioni dello spessore del materiale.  

Questi canali possono essere eseguiti utilizzando strumenti specifici come il Putty Cut (Zhermack), una specie di bisturi circolare appositamente realizzato.  appositamente realizzato.  

I canali, o solchi di scarico, devono permettere il defluire del materiale a bassa viscosità dalle zone di preparazione degli abutment, o da dove si vuole ottenere il massimo livello di riproduzione del dettaglio, a zone di scarico come la volta palatina, che deve essere opportunamente rimossa nella fase di trimming.  

Una volta eliminati con attenzione tutti i sottosquadri e realizzati i canali, occorre provare a riposizionare l’impronta nel cavo orale. Una volta che il riposizionamento risulta facile e passivo si consiglia di riportare sul putty della prima impronta un punto di repere che aiuti il successivo riposizionamento del portaimpronta. 


Bibliografia 

  1. Feraru, M., Talmor, G., & Bichacho, N. Revisiting the channeled-putty/wash technique for predictable, flawless perfect impressions. 
  1. Ting-shu Su. Sun Jian. Intra-oral digital impression technique: a Review. Journal of Prosthodontics 2014; 9. 
  1. Seelbach P, Brueckel C, Wostmann B. Accuracy of digital and conventional impression techniques and workflow. Clinical Oral Investigations 2012; 10. 
  1. T. E. Donovan and W. W. Chee, “A review of contemporary impression materials and techniques,” Dental Clinics of North America, vol. 48, no. 2, pp. 445–470, 2004. 
  1. Radfar, S., Alikhasi, M., Khorshidi, S., Tohidkhah, S., Morvaridi Farimani, R., & Shahabi, S. (2023). Evaluation of One‐and Two‐Step Impression Techniques and Vertical Marginal Misfit in Fixed Prothesis. International Journal of Dentistry, 2023(1), 9898446. 
  1. K. J. Anusavice, C. Shen, and H. R. Rawls, Phillips’ Science of Dental Materials, Elsevier Health Sciences, Amsterdam, Netherlands, 2012. 
  1. W. W. Chee and T. E. Donovan, “Polyvinyl siloxane impression materials: a review of properties and techniques,” The Journal of Prosthetic Dentistry, vol. 68, no. 5, pp. 728–732, 1992. 
  1. Nissan J, Gross M, Shifman A, Assif D. Effect of wash bulk on the accuracy of polyvinyl siloxane putty-wash impressions. Journal of Oral Rehabilitation 2002; 4: 357-361. 
  1. Nissan J, Laufer BZ, Brosh T, Assif D. Accuracy of three polyvinyl siloxane putty-wash impression techniques. Journal of Prosthetic Dentistry 2000; 83: 161-165. 
  1. Ender, A., Attin, T., & Mehl, A. (2016). In vivo precision of conventional and digital methods of obtaining complete-arch dental impressions. The Journal of prosthetic dentistry, 115(3), 313-320. 
  1. Gherlone, E. (2017, April). L’impronta in protesi dentaria. Edra. 

Vuoi maggiori informazioni sui prodotti e le soluzioni Dental di Zhermack?

Contattaci