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Apr

L’igiene delle mani nel settore dentale come arma contro il Coronavirus

Nell’ambito dentale e quello sanitario in generale, la scarsa igiene delle mani può portare alla diffusione di infezioni batteriche e virali, compresa quella da nuovo Coronavirus. Ecco come e quando è essenziale lavarle.

In questi momenti di emergenza sanitaria, medici e istituzioni continuano a sottolineare l’importanza per la popolazione di lavarsi le mani frequentemente. Come detto in un precedente articolo è possibile contrarre un’infezione da Coronavirus portandosi le mani al volto dopo aver toccato una superficie contaminata.

Le mani sono dunque una delle vie primarie di diffusione dei microorganismi patogeni come il Coronavirus, e la loro igiene rappresenta una misura fondamentale per preservare la propria salute e quella degli altri[1].

Se questo è importante nella vita di tutti i giorni, lo diventa ancora di più per tutti coloro che operano nel settore dentale e, in generale, in quello sanitario: l’OMS infatti, sostiene che molte infezioni contratte in questo ambito potrebbero derivare dal fatto che talvolta l’igiene delle mani non viene applicata in modo corretto dagli operatori[2].

L’igiene delle mani ha la doppia funzione di proteggere sia gli operatori, sia i pazienti: l’indicazione è quella di lavare le mani “frequentemente”, ma quali sono i momenti più a rischio per gli operatori sanitari e, nel nostro caso, in ambito dentale?  

Secondo l’OMS questi sono i 5 momenti dove l’igiene delle mani è essenziale[3]:

  1. Prima di entrare in contatto con il paziente: all’interno dello studio è presente un ricambio di pazienti molto frequente, e l’equipe odontoiatrica può trasferire loro i microorganismi patogeni entrandovi a contatto; è quindi importante lavare le mani prima di avere qualsiasi contatto con il paziente ed evitare strette di mano per proteggerlo dalla potenziale contaminazione.
  2. Prima di effettuare procedure antisettiche: nella maggior parte dei casi all’interno dello studio, l’odontoiatra, l’assistente o l’igienista entrano a contatto con le mucose del paziente che, siano esse integre o lese, possono fungere da portali di ingresso per i microorganismi patogeni; anche in questo caso, l’obiettivo è proteggere il paziente dalle infezioni evitando che i patogeni passino dalle mani dell’operatore all’organismo del paziente tramite le mucose.
  3. Dopo essere stati esposti a fluidi corporei: nel caso in cui si tratti di una semplice ispezione del cavo orale o di un intervento più invasivo, l’equipe odontoiatrica viene sempre esposta a fluidi corporei quali sangue e saliva, che sono potenziali veicoli di diffusione delle infezioni; l’equipe dovrebbe pertanto proteggersi adottando una corretta igiene delle mani oltre all’utilizzo appropriato dei vari dispositivi di protezione individuale (DPI) quali guanti, camice, mascherina e occhiali protettivi.
  4. Dopo il contatto con il paziente: qualunque sia stato il livello di invasività dell’intervento sul paziente, c’è la possibilità che un microorganismo venga trasferito all’odontoiatra, all’igienista o all’assistente, pertanto essi dovrebbero lavare le mani per tutelare la propria salute al termine di ogni incontro con un paziente.
  5. Dopo l’accostamento alle superfici che sono venute a contatto con il paziente: che si tratti di una sessione di igiene o di interventi maggiormente invasivi, negli studi odontoiatrici si genera un aerosol composto di sangue e saliva che può depositarsi sulla poltrona, sulla lampada e in generale su tutte le superfici di oggetti inanimati che circondano il paziente. La persona che va a trattare tali superfici dovrebbe adottare un corretto protocollo di disinfezione delle stesse seguito da un’adeguata igiene delle mani per tutelare la sua salute, quella dei colleghi e dei prossimi pazienti.

In che modo viene effettuata una corretta igiene delle mani e con che tipologia di prodotti?[4]

L’igiene delle mani può essere eseguita con modalità e prodotti diversi a seconda della mansione che si deve svolgere. Le principali tecniche che riguardano chiunque sia a contatto con un paziente sono le seguenti.

Lavaggio sociale o igienico: ha lo scopo di eliminare lo sporco visibile e rimuovere i germi patogeni, con l’aiuto di acqua e sapone detergente, possibilmente liquido. È necessario lavare le mani quando sono visibilmente contaminate da materiale organico (sangue o altri liquidi biologici), dopo l’uso dei servizi igienici e prima di manipolare dispositivi medici o farmaci. Il lavaggio sociale deve durare dai 40 ai 60 secondi. Per l’esecuzione corretta occorre:

  • aprire il rubinetto con la mano, il gomito o il piede
  • bagnare uniformemente le mani e i polsi con acqua tiepida
  • applicare una dose di sapone sul palmo della mano
  • dopo aver insaponato le mani e i polsi per almeno 15 secondi sciacquare abbondantemente
  • asciugare con asciugamani monouso in tela o carta assorbente
  • chiudere il rubinetto dell’acqua con il gomito o con un lembo dell’asciugamano.

Lavaggio antisettico: ha lo scopo di eliminare i germi patogeni presenti sulle mani attraverso l’uso di acqua e detergenti contenenti un agente antisettico (i più utilizzati sono clorexidina gluconato, iodofori e triclosan). Anche questo tipo di lavaggio è adatto prima di manipolare dispositivi medici o farmaci e deve durare dai 40 ai 60 secondi.

Frizione alcolica: ha lo scopo di eliminare i germi patogeni attraverso l’utilizzo di soluzioni contenenti alcol tra il 60-80%, associato a sostanze emollienti e umidificanti in grado di proteggere la cute. I prodotti possono essere in gel, liquidi o in schiuma e non vanno usati su cute lesa o ferite; essi evaporano dopo l’utilizzo, pertanto non c’è bisogno di utilizzare acqua e asciugare le mani. La frizione deve durare complessivamente 30-40 secondi, fino a completa asciugatura. Va evitato l’uso contemporaneo di frizioni a base alcolica e sapone antisettico. È indicata nelle seguenti situazioni:

  • prima e dopo il contatto diretto con il paziente
  • dopo la rimozione dei guanti non sterili
  • dopo il contatto con liquidi e secrezioni corporee, mucose o cute non integra
  • quando, assistendo lo stesso paziente, si passa da una sede del corpo contaminata a una pulita
  • dopo contatto con oggetti nell’immediata vicinanza del paziente.

Oltre alle casistiche sopracitate si vuole fare una breve menzione sulle procedure chirurgiche. Prima di effettuarle è bene seguire delle linee guida ancora più rigorose di quelle viste fino a qui: in questo caso è necessario effettuare un lavaggio chirurgico seguendo una procedura stabilita o una frizione chirurgica con preparazioni a base di alcol.

Gli operatori sanitari e i componenti dell’equipe odontoiatrica utilizzano inoltre dei dispositivi di protezione individuale (DPI): nel caso specifico delle mani si tratta dei guanti. A questo punto, al lettore sorgerà spontanea una domanda.

I guanti sono un’alternativa al lavaggio delle mani?[5]

La risposta è NO! L’igiene delle mani dev’essere applicata quando appropriato, nei momenti visti in precedenza, indipendentemente dall’utilizzo dei guanti. Essi infatti possono essere contaminati: vanno gettati dopo ogni utilizzo e le mani lavate appropriatamente. 

Quali sono le procedure da seguire per lavarsi le mani in modo corretto?

Igiene delle mani con gel idroalcolico antisettico[6]:

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Una volta che il gel è completamente evaporato, le mani sono igienizzate.

Lavaggio con acqua e sapone[7]:

fasi-lavaggio-mani-sapone

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Fonti

[1] World Health Organization, WHO Guidelines on Hand Hygiene in Health Care, 2009; 24

[2] World Health Organization, WHO Guidelines on Hand Hygiene in Health Care, 2009; 14

[3] World Health Organization, WHO Guidelines on Hand Hygiene in Health Care, 2009; 123

[4] Ministero della salute Italiano, La salute nelle tue mani:  http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_3_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=dossier&p=dadossier&id=21

[5] World Health Organization, WHO Guidelines on Hand Hygiene in Health Care, 2009; 129

[6] World Health Organization, WHO Guidelines on Hand Hygiene in Health Care, 2009; 155

[7] World Health Organization, WHO Guidelines on Hand Hygiene in Health Care, 2009; 156

PDF in lingua inglese “WHO Guidelines on Hand Hygiene in Health Care”: https://www.who.int/gpsc/5may/tools/9789241597906/en/