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Nov

Igiene delle mani, facciamo chiarezza: la differenza tra igienizzante e disinfettante

L’EPA (United States Environmental Protection Agency), chiarisce dettagliatamente la differenza tra le due azioni antimicrobiche “igienizzare” e “disinfettare”.

L’igienizzazione consente solamente di rimuovere lo sporco e ridurre la quantità di germi tramite un’azione meccanica[1],[2]. Tale pratica non ha lo scopo di uccidere i virus.

La disinfezione invece consente di prevenire o arrestare la crescita o l’azione dei microrganismi attraverso l’inibizione o la distruzione degli stessi[3].

Differenza tra germi e batteri

Che differenza c’è tra germi e batteri?

Con il termine germi si identificano tutti i microrganismi – come virus, batteri, funghi – capaci di provocare malattie umane.

Molti germi possono essere innocui o addirittura utili, ma alcuni possono causare infezioni e malattie all’uomo.

Questi microrganismi sono presenti ovunque: sulle superfici degli oggetti che ci circondano e anche sul nostro corpo. Tali microrganismi entrano in contatto con gli organi interni mediante gli accessi esterni, attraverso varie vie di trasmissione.

L’igiene delle mani per prevenire le infezioni

Il contatto con le mani rappresenta una delle principali vie per l’immissione di microrganismi all’interno del nostro corpo. Per tale motivo è di fondamentale importanza igienizzarle utilizzando detergenti specifici.

L’igiene delle mani permette di ridurre significativamente il numero di batteri presenti, e l’uso di adeguati prodotti antimicrobici genera un effetto batteriostatico persistente, che impedisce la moltiplicazione batterica.

L’attività germicida dei saponi con azione antimicrobica

I saponi semplici (senza antimicrobico) hanno un’attività antimicrobica minima: la loro azione rimuove la flora batterica transitoria superficiale, ma non può dirsi efficace per eseguire procedure medico-chirurgiche e per il personale sanitario.

I saponi con antimicrobici a base di alcol contengono isopropanolo, etanolo, n- propanolo. L’attività antimicrobica degli alcoli può essere attribuita alla loro capacità di denaturare le proteine.

Le soluzioni comprese tra il 60% e il 95% di alcol sono le più efficaci perché hanno un’eccellente attività germicida contro batteri gram-negativi e gram-positivi, compresi i patogeni multiresistenti, Mycobacterium tebercolosis e vari funghi.

Gli alcoli, quando vengono utilizzati per la disinfezione delle mani, hanno un’azione molto rapida, ma non persistente. Tuttavia, la ricrescita batterica avviene molto lentamente a causa di un effetto subletale che gli alcoli hanno su alcuni batteri della pelle[4].

La scelta di igienizzanti e disinfettanti a base alcolica

Se le mani non sono visivamente sporche (e non necessitano di igienizzazione), è possibile sanificarle attraverso l’utilizzo di sostanze a base alcolica.

La scelta di igienizzanti e disinfettanti a base alcolica è motivata da tre elementi:

  1. sono più efficaci del sapone nel ridurre numericamente i microrganismi patogeni presenti sulle mani;
  2. sono facili da usare perché hanno un’azione rapida;
  3. riducono le irritazioni della pelle rispetto all’utilizzo di acqua e sapone.

L’igiene delle mani, quindi, è estremamente importante per la prevenzione delle infezioni nosocomiali. Ma qual è la differenza tra igienizzante e disinfettante?

Differenza tra igienizzante e disinfettante

Soltanto un prodotto disinfettante ha un’azione antimicrobica certificata e questa viene dichiarata in etichetta. Ogni disinfettante, quindi, ha l’azione per cui è stato testato, ovvero l’azione disinfettante è specifica al tipo di microorganismo indicato: ciò significa che un prodotto con un’azione battericida non è detto che sia efficace anche contro i virus e viceversa.

In Italia i disinfettanti mani sono immessi sul mercato come Presidi Medico-Chirurgici (PMC), previa autorizzazione del Ministero della Salute. Ad ogni PMC viene rilasciato un numero di registrazione, tassativamente riportato anche sulla confezione.

I disinfettanti per la cute, ossia i PMC, devono riportare in etichetta anche la descrizione della specifica azione disinfettante, indicando le modalità e quantità di utilizzo al fine di garantire l’efficacia del prodotto.

Queste regole per l’inquadramento di un disinfettante mani come PMC sono valide per l’Italia, mentre gli altri paesi hanno, ciascuno, la propria normativa. In ogni caso, la distinzione tra igienizzante e disinfettante rimane tale ovunque, come da letteratura.

Conclusioni

La pratica dell’igiene delle mani nell’ambito dell’assistenza sanitaria quindi previene le infezioni correlate all’assistenza e la trasmissione di microrganismi potenzialmente patogeni sia nel setting assistenziale che in comunità.


Bibliografia

[1] P. Zunino,La disinfezione in ambito odontoiatrico

[2] https://www.iss.it/detergenti-disinfettanti-e-disinfestanti

[3] Finzi G, Aparo U L, Benvenuto A, Cantaro P, Cugini P, D’Alessandro D, Kob K, Lazzari C, Montanile A, Pellissero G, Pili S, Pellicanò A. Linee guida per il corretto uso degli antisettici – disinfettanti. 2009; 9

[4] https://www.cdc.gov/mmwr/PDF/rr/rr5116.pdf


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