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Ago

Tecniche per la presa d’impronta su paziente edentulo

L’edentulia completa è una problematica piuttosto comune e viene spesso trattata con protesi totali rimovibili. I clinici utilizzano diversi materiali e tecniche per registrare l’impronta definitiva. Adottando la corretta tecnica d’impronta e materiali adeguati, aumenta la qualità della protesi, migliorando così la qualità della vita del paziente. (1)

Le tecniche d’impronta su paziente edentulo si dividono in tecniche “one stage” e “two stage”.

Tecniche “One Stage” e “Two Stage”

Nelle tecniche “one stage” non viene utilizzata un’impronta preliminare e non viene utilizzato un portaimpronta individuale.

Nelle tecniche “two stage”, invece, viene registrata inizialmente un’impronta preliminare, a partire dalla quale viene realizzato un modello in gesso. Su quest’ultimo viene fabbricato un portaimpronta individuale, con il quale si registra l’impronta definitiva. (2)

Ad oggi esiste una certa confusione per quanto riguarda la necessità di eseguire una doppia impronta nel paziente edentulo, dato che, secondo alcuni studi, non si evidenziano differenze percepite dal paziente in seguito alla realizzazione di protesi rimovibili. (3-5)

Tecniche “Open Mouth” e “Closed Mouth”

L’impronta secondaria o finale può essere registrata con tecniche “open mouth” oppure “closed mouth” (6), utilizzando uno o più step a seconda che la fase di bordaggio venga inclusa nella fase di impronta propriamente detta o che venga eseguita precedentemente. (7-10)

La fase di bordaggio consiste nell’adattare funzionalmente o manualmente determinati materiali sul bordo del portaimpronta, in modo da creare un sigillo periferico del portaimpronta stesso con i tessuti.

Il bordaggio è anche definito come la determinazione dell’estensione di una protesi, grazie all’adattamento del materiale termoplastico sul perimetro marginale, attraverso una funzionalizzazione o manipolazione dei tessuti. (11)

Oltre a questa differenziazione, esistono diverse tecniche per la registrazione dell’impronta definitiva. (12)

Altre tecniche per la registrazione dell’impronta definitiva

Nel corso degli anni, con lo sviluppo costante di materiali sempre più performanti, si sono diffuse ed evolute diverse tecniche, che possono essere divise in: mucostatiche, mucocompressive, a pressione selettiva, funzionali e a zona neutra. (1)

Tecnica Mucostatica

La tecnica mucostatica (13-15) ha l’obiettivo di registrare i tessuti molli, limitando al minimo le distorsioni che possono essere dovute al materiale.

Viene registrata l’anatomia del paziente in modo statico, senza alcuna modifica dei reali rapporti anatomici intraorali. Per questa tecnica si utilizzano portaimpronta con particolari caratteristiche e materiali a bassa densità.

Tecnica Mucocompressiva

La tecnica mucocompressiva (16,17) nasce dall’idea che il paziente, masticando, applicherà una certa pressione sui tessuti sottostanti alla protesi e quindi l’impronta dovrà essere registrata applicando una certa compressione dei tessuti.

Tuttavia, le protesi ottenute da questo tipo di impronte risultano imprecise e scomode durante il resto del tempo, poiché i tessuti tendono ad esprimere una certa forza sulla protesi stessa.

Tecnica a Pressione Selettiva

La tecnica a pressione selettiva (18,19) sfrutta il principio secondo il quale alcune aree della cresta edentula sono più predisposte a resistere a carichi masticatori senza subire fenomeni di riassorbimento osseo, mentre altre sono più a rischio.

Secondo questa tecnica, le zone ad alto rischio di riassorbimento andrebbero registrate in maniera completamente statica, mentre la pressione del materiale da impronta andrebbe indirizzata verso le aree che possono sopportare il carico masticatorio.

Tecniche Funzionali

Con le tecniche funzionali (14,20) il paziente, durante l’impronta, è guidato ad eseguire una serie di movimenti mimici, masticatori o a pronunciare alcune lettere, al fine di funzionalizzare correttamente l’impronta e di regolare l’estensione della futura protesi in base anche ai movimenti funzionali.

Tecnica della Zona Neutra

La tecnica della zona neutra (21,22) ha l’obiettivo di riuscire a registrare la zona neutra, ovvero lo spazio compreso tra le labbra/guance e la lingua. La zona neutra è lo spazio nel quale si prevederebbe di collocare gli elementi protesici del paziente.

Vuoi saperne di più?
Scopri le differenze tra impronta preliminare e impronta funzionale su paziente edentulo

La valutazione su tecnica e materiali da utilizzare

Per quanto riguarda la tecnica di scelta per l’impronta in protesi totale rimovibile, le evidenze in letteratura sono poche. (1)

Nonostante i risultati di alcuni studi, ad oggi la doppia impronta risulta essere il gold standard.

La valutazione dell’utilizzo di uno o più materiali e di una o più tecniche d’impronta spetta perciò al clinico, che, sulla base della sua esperienza lavorativa, seleziona la procedura a lui più affine, la quale risulta spesso la più economica e confortevole per il paziente (23).

L’alginato ideale per la presa d’impronta su paziente edentulo

Zhermack offre un’ampia gamma di alginati che presentano caratteristiche ideali per essere usati per la realizzazione di protesi mobili parziali e totali in pazienti parzialmente o totalmente edentuli.

In particolare, il Neocolloid è un alginato che possiede un lungo setting time, ideale per effettuare un’adeguata impronta delle mucose del paziente edentulo, e che, grazie alle sue caratteristiche fisico-chimiche, consente un’ottima riproduzione delle mucose dei mascellari.


Bibliografia

  1. Jayaraman, S., Singh, B. P., Ramanathan, B., Pillai, M. P., MacDonald, L., & Kirubakaran, R. (2018). Final‐impression techniques and materials for making complete and removable partial dentures. Cochrane Database of Systematic Reviews, (4).
  2. Trapozzano VR. Securing edentulous impressions with zinc oxide-eugenol impression paste. Journal of the American Dental Association 1939;26(9):1527-31.
  3.  Komagamine Y, Kanazawa M, Sato Y, Iwaki M, Jo A, Minakuchi S. Masticatory performance of different impression methods for complete denture fabrication: A randomized controlled trial. J Dent 2019;83:7–11. https://doi.org/10.1016/j.jdent.2019.01.009.
  4. Albuquerque IS, Regis RR, de Souza RF, Gurgel KF, Silva PG, Pinto-Fiamengui LMS, et al. Is a two-step impression mandatory for complete denture fabrication on the severely resorbed mandible? A randomized trial on patient perception and denture quality. Journal of Dentistry 2020;98:103356. https://doi.org/10.1016/j.jdent.2020.103356.
  5. Hyde TP, McCord JF. Survey of prosthodontic impression procedures for complete dentures in general dental practice in the United Kingdom. The Journal of Prosthetic Dentistry 1999;81:295–9. https://doi.org/10.1016/S0022-3913(99)70272-6.
  6. Boucher CO. A critical analysis of mid-century impression techniques for full dentures. Journal of Prosthetic Dentistry 1951;1(4):472-91.
  7. Loh PL. An alternative for making master impressions for complete dentures. Journal of the American Dental Association 1997;128(10):1436-7.
  8. Minagi S, Sato Y, Akagawa Y, Tsuru H. Concept and technique for making an accurate final impression for complete dentures using a thixotropic impression material. International Journal of Prosthodontics 1987;1(2):149-52.
  9. ChaBee NR, Cooper LF, Felton DA. A technique for border molding edentulous impressions using vinyl polysiloxane material. Journal of Prosthodontics 1999;8(2):129-34.
  10. Smith DE, Toolson LB, Bolender CL, Lord JL. One-step border molding of complete denture impressions using a polyether impression material. Journal of Prosthetic Dentistry 1979;41(3):347 51.
  11. Ferro KJ, Morgano SM, Driscoll CF, Freilich MA, Guckes AD, Knoernschild KL, et al. The glossary of prosthodontic terms – ninth edition. Journal of Prosthetic Dentistry May 2017;117(5S):e1-105.
  12. StarckeENJr. A historical review of complete denture impression materials. Journal of the American Dental Association 1975;91(5):1037-41.
  13. AddisonPI. Mucostatic impressions. Journal of the American Dental Association 1944;31(13):941-6.
  14. Petropoulos, V. C., & Rashedi, B. (2003). Current concepts and techniques in complete denture final impression procedures. Journal of Prosthodontics, 12(4), 280-287.
  15. Bindhoo, Y. A., Thirumurthy, V. R., & Kurien, A. (2012). Complete mucostatic impression: a new attempt. Journal of Prosthodontics: Implant, Esthetic and Reconstructive Dentistry, 21(3), 209-214.
  16. Antonelli, J., Guerrero, M., Georgescu, M., & Ortiz, J. (2019). Quantifying flabby ridge tissue displacement during impression-making for patients with combination syndrome. Compend Contin Educ Dent, 40(8).
  17. Alqattan, W. A., Alalawi, H. A., & Khan, Z. A. (2016). Impression techniques and materials for complete denture construction. Dent Health Curr Res 2, 1, 13-17.
  18. Gupta, A., Singhal, P., & Negi, P. (2014). Selective pressure impression technique: an overview. Journal of Evolution of Medical and Dental Sciences, 3(29), 8110-8115.
  19. Duncan, J. P., Raghavendra, S., & Taylor, T. D. (2004). A selective-pressure impression technique for the edentulous maxilla. The Journal of prosthetic dentistry, 92(3), 299-301.
  20. Kršek, H., & Dulčić, N. (2015). Functional impressions in complete denture and overdenture treatment. Acta stomatologica Croatica: International journal of oral sciences and dental medicine, 49(1), 45-53.
  21. Makzoumé, J. E. (2004). Morphologic comparison of two neutral zone impression techniques: A pilot study. The Journal of prosthetic dentistry, 92(6), 563-568.
  22. Gahan, M. J., & Walmsley, A. D. (2005). The neutral zone impression revisited. British dental journal198(5), 269-272.
  23.  Tsirogiannis P, Neophytou S, Reul A, Heydecke G, Reissmann DR. Can we measure patients’ perception during dental impressions? The Burdens in Dental Impression-Making Questionnaire – BiDIM-Q. Journal of Prosthodontic Research 2017;61:34–42. https://doi.org/10.1016/j.jpor.2016.03.003.

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